“Restiamo a casa”. Sarà difficile in futuro non associare questa frase al momento di restrizioni che abbiamo vissuto durante la pandemia. E ricorderemo, genitori e figli, che abbiamo abitato insieme lo spazio e il tempo della casa con una nuova consapevolezza.
In quei giorni diversi, abbiamo toccato con mano le forme liquide e cangianti dello spazio-tempo.
Sfruttando a pieno ogni angolo della casa coi nostri bambini, abitiamo con maggiore consapevolezza e intenzione. Sviluppiamo gratitudine verso le capacità trasformative e accoglienti del pavimento, della nicchia del letto, del rifugio sotto il tavolo e dell’outdoor del balcone. Troviamo risorse in ogni utensile e materiale di lavoro o artistico. Abbiamo fatto tesoro di tutto questo. Vero?
Ascoltare il tempo
Forse per la prima volta abbiamo percepito il tempo con gli stessi occhi dei nostri figli. Ci siamo svegliati al mattino con dinanzi una giornata intera potenzialmente indistinta e abbiamo sentito forte, come i bambini, la necessità e importanza di scandirla in modo chiaro, utile ed equilibrato.
Pensieri a misura di bambino. Questo modo di pensare ci sta restituendo una misura che riscopriamo adatta anche all’adulto. Troviamo il famoso tempo di qualità, il valore dell’essere insieme.
Non cerchiamo di eludere la fatica o la stanchezza o la noia, torniamo a integrare fatica, stanchezza e noia nel nostro quotidiano. E a farne qualcosa di buono.
ASCOLTO
L’opportunità più rilevante sta nella possibilità di ascolto, soprattutto di noi stessi e di conseguenza, ca va sans dir, degli altri. E quanto dobbiamo essere grati di poter ascoltare i bambini!
L’ascolto è la capacità che più ci contraddistingue come essere umani, dotati di corpo mente e anima.
Sappiamo bene che ascolto introspettivo e ascolto interpersonale sono strettamente legati. Quello che non dobbiamo dimenticare è che l’ascolto si impara e che queste due sfere di ascolto crescono abbracciate.
Dunque quando ascoltiamo un bambino, gli stiamo regalando la sua risorsa più preziosa nella vita. Un atteggiamento di cura, accoglienza e attesa che danno una forma felice al suo io-pelle e che lo attrezzano per essere una persona in equilibrio, in evoluzione e in relazione.
Diamoci tempo
Prendiamo tempo e spazio per ascoltarci. Lo abbiamo, ora e qui. Ascoltiamo le nostre sensazioni fisiche, ci soffermiamo sui nostri pensieri, proviamo a indugiare nei nostri bisogni, ad esempio se sono stanca… mi fermo (wow) – OK mamme, non sempre, perchè i figli incalzano, ma di certo qualcosa è cambiato oggi – e non differiamo a un altro tempo – spesso lontano indefinito – il dafarsi, possiamo immanentemente assecondare una curiosità, una voglia, una domanda.
E abbiamo la preziosa opportunità di renderci esempio, in questo senso, per i nostril figli.
Personalmente ho visto sorgere spontaneamente nella routine di questa nuova quotidianità dei meravigliosi momenti di silenzio con mio figlio. Il silenzio. Questo sconosciuto, verrebbe da dire.
Il silenzio, come ci insegna la musica, qualsiasi musica, è uno spazio-tempo accogliente e fecondo, generativo, dove l’ascolto costituisce quello sfondo gestaltico in cui si stagliano immagini, odori, pensieri, suoni, ricordi. E affiorano parole, carezze, canti, mondi interi. Stare insieme nell’ascolto, consente un contatto interiore e relazionale profondo, vivo. Un’esperienza comune ricca e autentica, che concretamente fa la storia della persona e della relazione. Ascoltare, sentirsi. Riscoprire e rinnovare se stessi e il legame con gli altri.
Avrà un sapore nuovo tornare a casa, quando saremo fuori.
Ma come possiamo capitalizzare questa esperienza? Certamente dovremo cercare di restare difesi dal vortice della così detta normalità – vogliamo davvero tornare alla stessa normalità di prima? Molti di noi scorgono oggi una nuova modalità futura, un inizio nuovo. Ma sarà importante, soprattutto per i nostri bambini, custodire questo tempo e poterlo richiamare in maniera costruttiva e affettiva nei giorni futuri. La musica è lo scrigno prezioso del tempo, la musica ha fatto del tempo un’arte.
La musica sveglia il tempo (cit. Daniel Baremboim)
Abbiamo sperimentato tutti in questo tempo “sospeso” la riscoperta del repertorio musicale nostro e dei nostril bambini. Il reinvestimento in canzoni e musiche da condividere, cantare, suonare, ascoltare, inventare, è stata per molti una risorsa naturale. Attingere alla storia vissuta coi nostri figli e alla nostra storia personale, è un modo biograficamente ed evolutivamente costruttivo per esprimere, contenere e rielaborare favorevolmete emozioni e bisogni. Farlo insieme, in una cornice, quella musicale, così presente affettivamente ma anche sufficientemente fluida da lasciarci ampi spazi privati, costituisce una importante opportunità di maturazione e gratificazione.
Sono certa che tutti abbiamo ascoltato musiche cullanti nei momenti di relax, riposini e nanne, abbiamo cantato con tenerezza, e offerto musiche energiche e attivanti per dare possibilità ai nostri piccoli di sfogarsi e scaricare energie.
Sono sicura che abbiamo ricevuto in dono da questi giorni diversi, momenti nuovi e rinnovate dichiarazioni d’amore fra adulto e bambino. Potremmo scrivere un diario. Io ho annotato una frase che mio figlio mi ha regalato: “mamma, sei più bella della vita”. Ecco, la vita è proprio nello spazio-tempo della relazione, non è altrove. Possiamo e dobbiamo ascoltare i nostri bambini.
Restiamo in ascolto
Così come è importante per i bambini trovare un contenitore per le proprie emozioni (le educatrici esortano i genitori, a ragion veduta, a creare scatole e altre forme per depositare concretamente quanto i bambini stanno vivendo) lo è altrettanto individuare contenitori per questa parte di storia della relazione coi nostri figli. Le musiche ascoltate insieme, anche gli stessi suoni di questi giorni, le canzoni cantate, nell’intimità familiare di una stanza o nel momento di condivisione sociale su un balcone. Valutiamo lucidamente, soffermiamoci a ricordare, e a dare la possibilità ai nostri figli di richiamare questi momenti e le emozioni vissute. Così saranno in grado di trovare risorse in future. Richiamare questa esperienza porterà a una lettura sempre più elaborata e una maggiore comprensione di questo tempo.
Cosa possiamo fare?
Questo spazio è per voi: fate una play list e inserite tutta la musica che state ascoltando in questo periodo. Ascoltate e riascoltate, insieme. Tracciate la vostra storia e fatene un tempo meraviglioso.
Leggete le mie pillole musicali Qui per trovare altri spunti sulle attività musicali da fare insieme.
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